Stefano questa è china vero?...Mi spiegheresti come la usi?...Io mi ricordo che la vendevano in boccettine. Tu ricarichi dei pennini o esistono già dei pennarelli a china?
elisa: merci beaucoup... j'aime bien aussi tes illus e surtout j'aime la poetique des tes dessins...
katou: je suis encore vivant...je suis en train de travailler dans mon bureau et dans les vacances je continue notre project plus rapidement... ;)
ch'tite: bonjour, je sui s tres heureux de te voir dans mon blog...j'iame la ripetition des lignes parce qu'elles me permetent de construir des petits realites...sont les lignes a faire le desins pas moi...je suis seulement un dessineur.
silvano: sono grave te lodico io...ma per ora la cosa va bene così...quando leggerete che scrivo dal manicomio ..allora vi do il permesso di preoccuparvi...passatemi a travare almeno... no dai scherzo..la linea è un modo per me naturale di creare dei mondi senza però sapere dove andrò a parare...cioè io parto con il disegno e poi le linee che tiro fanno il resto: sono succube della china nera.
ishin: si è china nera, marca windsor & newton...molto coprente ma molto malleabile anche quando viene diluita...utilizzo pennini vecchio stile con varie gradazioni e vari spessori... carta fabriano 300 gr satinata... e poi via line adopo linea vado a costruire il disegno parto sempre con un pennino più sottile in modo da non "spaccare" subito il disegno e poi graduatamente vado a rafforzare la dove voglio l'ombra.
è strano pensare come gesti che spesso vengono fatti quasi per gioco possono invece rivelarsi grandi compagni di viaggio...capita di accrogersi di come l'intreccio di linee non sia solo un modo per far passare il tempo al telefono, disegnado reticolati su pezzetti di carta...ma sia anche un segnale forte della tua propensione all'utilizzo delle linee stesse. associ alla linea un valore non solo segnico ma anche emotivo lasciando socrrere in essa tutto quello che ti passa per la testa. la linea diventa il tramite tra la tua mente e la realtà, trasformando in oggetti tangibili quello che hai nei tuoi sogni. e ti ritrovi ad utilizzare il nero, nero china indelebile, tirando quelle benedette linee con l'"antico" amico pennino...un lavoro lungo fatto di pause e di innumerevoli "graffietti cartacei"...ma alla fine che soddisfazione. il nero...un non-colore...talmente forte che sa esprimere tutto: dalla gioia alla noia...meraviglioso... *********** continuiamo:
Commenti
Fa lontano che non ho lasciare un commento sul tuo blog.. ma questo disegno è come un sogno.. molto poesia..
et je trouve ton trait de crayon, ces répétitions très sensible.. mais comme tu le sais j'adore tes dessins ;)
continue comme ça !
à bientôt
katou: je suis encore vivant...je suis en train de travailler dans mon bureau et dans les vacances je continue notre project plus rapidement... ;)
ch'tite: bonjour, je sui s tres heureux de te voir dans mon blog...j'iame la ripetition des lignes parce qu'elles me permetent de construir des petits realites...sont les lignes a faire le desins pas moi...je suis seulement un dessineur.
silvano: sono grave te lodico io...ma per ora la cosa va bene così...quando leggerete che scrivo dal manicomio ..allora vi do il permesso di preoccuparvi...passatemi a travare almeno...
no dai scherzo..la linea è un modo per me naturale di creare dei mondi senza però sapere dove andrò a parare...cioè io parto con il disegno e poi le linee che tiro fanno il resto: sono succube della china nera.
ishin: si è china nera, marca windsor & newton...molto coprente ma molto malleabile anche quando viene diluita...utilizzo pennini vecchio stile con varie gradazioni e vari spessori...
carta fabriano 300 gr satinata...
e poi via line adopo linea vado a costruire il disegno parto sempre con un pennino più sottile in modo da non "spaccare" subito il disegno e poi graduatamente vado a rafforzare la dove voglio l'ombra.